Una risoluzione incompleta del Consiglio di Sicurezza dell’ONU mette in luce la complessità del conflitto a Gaza.
Dopo ripetuti rinvii, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha finalmente approvato, nonostante l’astensione degli USA e della Russia, una risoluzione sulla guerra in corso a Gaza. Questa risoluzione, pur richiedendo misure “urgenti” per garantire aiuti umanitari, non include una chiamata esplicita per una tregua immediata. La richiesta è volta a facilitare l’accesso sicuro e senza ostacoli agli aiuti umanitari e a creare le condizioni per una cessazione duratura delle ostilità. Tuttavia, la versione precedente del documento, che aveva subito numerose modifiche per evitare il veto degli Stati Uniti, era più diretta nel richiedere la sospensione urgente delle ostilità.
La situazione attuale e le dichiarazioni internazionali
La risoluzione esprime disapprovazione per ogni atto di terrorismo e attacchi contro civili, richiedendo la liberazione incondizionata di tutti gli ostaggi. Tuttavia, non condanna esplicitamente l’attacco di Hamas del 7 ottobre, una lacuna che ha lasciato delusi molti, inclusi gli Stati Uniti. L’ambasciatore palestinese all’ONU, Riyad Mansour, ha espresso che, sebbene la risoluzione sia un passo nella giusta direzione per quanto riguarda gli aiuti umanitari. Non è sufficiente per fermare ciò che lui definisce un genocidio senza un cessate il fuoco. La situazione a Gaza è drammatica, con oltre 20.000 morti e mezzo milione di persone a rischio di fame secondo le Nazioni Unite.
Dal canto suo, l’ambasciatore israeliano Gilad Erdan ha chiarito che la risoluzione consente a Israele di continuare a monitorare e ispezionare gli aiuti in ingresso a Gaza. Il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen sostiene che gli aiuti non dovrebbero finire nelle mani di Hamas, ma avverte che Israele proseguirà le sue azioni militari fino alla liberazione di tutti i rapiti e all’eliminazione di Hamas nella Striscia.
Hamas e la risposta alla risoluzione
Hamas, d’altro lato, considera la risoluzione insufficiente e accusa gli Stati Uniti di averne svuotato il significato. Secondo loro, il testo adottato sfida la volontà della comunità internazionale e dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite di fermare l’aggressione israeliana. Le trattative in corso tra Israele e Hamas, con la mediazione di Egitto e Qatar, non sembrano avanzare, con Hamas che rifiuta proposte di tregua senza la fine dell’aggressione su Gaza.
Questo scenario evidenzia la complessità del conflitto a Gaza e le sfide nel raggiungere una soluzione pacifica. Mentre gli aiuti umanitari sono essenziali, la mancanza di una tregua immediata e di una condanna univoca delle azioni di Hamas lasciano la regione in uno stato di incertezza e instabilità. La comunità internazionale continua a osservare con preoccupazione, sperando in una risoluzione che possa portare a una pace duratura.